Normativa

Stralcio norma UNI 7697:2007

Il capitolo 8 rappresenta il cuore della norma:

8.1 NELLE APPLICAZIONI CHE NON PRESENTANO PERICOLO NON E' PRESCRITTO L’IMPIEGO DI VETRI DI SICUREZZA .

8.2 NELLE APPLICAZIONI CHE PRESENTANO UN POTENZIALE PERICOLO BISOGNA USARE VETRI DI SICUREZZA, facendo riferimento al lato dell’impatto. I vetri posti a meno di 1 metro dal piano di calpestio devono essere vetri di sicurezza. Negli asili, scuole, ospedali ed istituti in genere i vetri di sicurezza sono prescritti indipendentemente dall’altezza dal calpestio. Nel caso di vetrate isolanti, se l’impatto è prevedibile da entrambi i lati, o nelle applicazioni in serramenti con apertura a sporgere verso l’esterno, tutte e due le lastre componenti la vetrata dovranno essere di sicurezza.

SONO VETRI DI SICUREZZA contro ferite e lesioni alle persone quelli previsti dalla norma UNI EN 12600 (questa norma definisce il metodo per classificare i diversi tipi di vetro a seconda dell’energia dell’impatto e del tipo di rottura ).

Facendo riferimento al rischio coinvolto in caso di rottura del vetro (rischio di ferite, caduta nel vuoto) ed al tipo di applicazione i vetri di sicurezza ammessi sono i vetri temperati (classificati nella norma con la lettera C), stratificati (lettera B), stratificati e temperati insieme e in alcuni casi i vetri armati. I vetri di sicurezza previsti dalla UNI EN 12600 hanno diversi livelli di resistenza (1, 2, 3, in ordine decrescente di resistenza).

Nel caso di vetrate isolanti, quando la vetrata è composta da vetri di sicurezza delle stessa tipologia ma di diverso spessore, la classificazione da assegnare è quella del componente a classe prestazionale minore.

Quando invece la vetrata isolante è composta da vetri di sicurezza di tipologia diversa, la classificazione della vetrata isolante è definita con ambedue le classificazioni dei singoli componenti. Se la vetrata isolante è composta da vetri antieffrazione, antiproiettile, antiesplosione, la classificazione corrisponde a quella del componente con prestazione più elevata, se questo è installato nel lato non soggetto all’impatto.

Questa norma implica che il serramentista dovrà farsi causa diligente in qualsiasi lavoro andrà ad eseguire curando che le vetrazioni rispettino i criteri di sicurezza previsti nella norma stessa. Particolare attenzione dovrà essere fatta in tutti i vetri applicati in facciate strutturali e non riferiti a urti accidentali con conseguente ipotetica rottura e caduta di vetri o persone o cose verso l’esterno.

Su finestre apribili a sporgere la vetrazione di sicurezza dovrà essere applicata sia al lato di vetrazione interna (vetro accoppiato) che esterna (vetro accoppiato o temperato).

Dal gennaio 2007 inoltre nelle coperture si fa riferimento alla sicurezza delle vetrazioni sia per interno che esterno raccomandando vetri accoppiati sia interni che esterni. Sarà inoltre opportuno considerare che tra la scelta di un vetro di sicurezza temperato e un vetro di sicurezza accoppiato è sempre preferibile quest’ultimo in quanto in caso di rottura il vetro stratificato non rilascia scheggie mentre il vetro temperato oltre alla frammentazione rilascia micro scheggie pericolose per la sicurezza personale. Il PROSPETTO 1 della norma UNI EN 7697:2007 rappresenta in una tabella i vari casi di APPLICAZIONI VETRARIE e la conseguente TIPOLOGIA DELLE LASTRE DA

IMPIEGARE.

La norma UNI 7697:2007 "Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie" (revisione generale dell’edizione precedente del 2002) fornisce i criteri di scelta dei vetri da impiegarsi, sia in esterni che in interni, in modo che, nella destinazione di impiego prevista, sia assicurata la rispondenza fra prestazioni dei vetri e requisiti minimi necessari per la sicurezza dell’utenza.

Oltre alla definizione delle varie tipologie di vetro (lastre di vetro temprato termicamente, di vetro stratificato di sicurezza, di vetro armato, vetrata isolante, ecc.), in base alle applicazioni nella norma viene fatte distinzione tra vetrazioni interne ed esterne. Si considerano esterne le vetrate ubicate esternamente o quando separano un ambiente esterno da un ambiente interno; si considerano vetrate interne quando posizionate all’interno o quando separano due ambienti interni. La norma, messa a punto dalla Commissione "Vetro" dell’UNI, tratta anche la posa delle lastre, le azioni e le sollecitazioni alle quali possono essere esposte le superfici vetrarie, i danni o i rischi conseguenti alla loro rottura e i criteri di scelta delle lastre da impiegare nelle varie applicazioni (che presentano o non presentano un potenziale pericolo). In assenza di specifiche disposizioni comunitarie, di specifiche regolamentazioni nazionali e del recepimento nazionale di specifiche norme europee non cogenti, LA SICUREZZA DEL PRODOTTO E’ VALUTATA IN BASE ALLE NORME NAZIONALI IN VIGORE NELLO STATO MEMBRO IN CUI IL PRODOTTO E’ COMMERCIALIZZATO (D.Lgl. 6 settembre 2005 n. 206 Codice del Consumo).

Questa norma, armonizzata alle direttive europee concernenti la sicurezza personale nelle costruzioni, ha lo scopo di stabilire i criteri di scelta e di impiego dei vetri e delle vetrazioni in genere, compreso quindi telai e quanto necessario alla loro costruzione, in base alla destinazione d’uso garantendo i requisiti minimi necessari per la sicurezza dell’utenza.

La UNI 7697/2007 illustra lo stato dell’arte in materia di sicurezza nelle applicazioni vetrarie in Italia. La norma presente fa riferimento al decreto legislativo 21.05.2004 n. 172 quale attuazione della direttiva europea CE 2001/95 sulla sicurezza generale dei prodotti. Il punto 6 della norma UNI 7697/2007 precisa che il progettista di vetrazioni (per progettista si intende in senso lato, sia il progettista dell’opera, il vetraio, il serramentista nonché l’eventuale rivenditore dei serramenti stessi) deve tener conto.

Urti da proiettile (cfr. UNI EN 1063); Incendi (cfr. UNI EN 357); Esplosioni (cfr. UNI EN 13541). Al punto 7 la stessa norma analizza i danni o i rischi conseguenti alla rottura delle lastre: il progettista della vetrazione (ovvero vetraio, serramentista, rivenditore) nella fase di progetto dovrà tener conto dei rischi e dei danni causati dalla rottura delle lastre, escludendo da questa considerazione solo i danni limitati alla sostituzione di lastre danneggiate per cause accidentali: Danni a persone e cose quando la rottura del vetro possa causare ferita a persone, animali o cose; Caduta nel vuoto, se vi è rischio di cadere da un’altezza uguale o superiore a 1 mt. causa rottura della lastra; Danni sociali, quando la rottura della lastra causa danni alla collettività. Ai fini della sicurezza quindi non sono considerati solo i rischi di danno conseguenti alle azioni che possano causare rottura o il collasso delle lastre limitandosi quindi il danno alla sola sostituzione.

Finestre, Portafinestre e Scorrevole traslata a ribalta, Portoncino

Come da normativa UNI 7697:2007 nelle applicazioni che presentano un potenziale pericolo bisogna usare vetri di sicurezza idonei, come ben specificato nei punti 6 e 7 della norma stessa. I vetri posti a meno di 1 metro dal piano di calpestio devono essere di sicurezza.

Negli asili, scuole, ospedali ed istituti in genere, indipendentemente dall'altezza dal piano di calpestio, nelle applicazioni di serramenti con apertura a sporgere verso l'esterno, o con pericolo di impatto prevedibile, le vetrature dovranno essere obbligatoriamente di sicurezza su entrambi i lati.

Oltre quanto sopra, si fa obbligo di notificare preventivamente ed espressamente in forma scritta a Finestrisssima srl le eventuali condizioni di impiego gravose, per l'ulteriore adeguamento delle vetrature

 

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